Cerca
  • Il carrello è vuoto, continui i suoi acquisti

    E' sicuro di voler rimuovere questo articolo?

    tot. complessivo

    tutti i prezzi sono comprensivi di iva.

Nel 2024 ricorrono gli ottant’anni dalla nascita della Campanella Chantecler. Un anniversario che per noi segna un momento carico di emozione e rinnovamento progettuale, rievocando ricordi familiari, valori e volti amici in un arazzo intessuto di infinite simbologie, di creatività e riflessi estetici.

L’eccellenza del fare​

La Campanella Chantecler è un piccolo capolavoro di manifattura artigianale. Fin dal suo primo apparire, unisce la preziosità dei materiali e l’accuratezza assoluta delle tecniche di produzione a una continua ricerca stilistica, che ne ha reinventato l’aspetto attraverso i decenni.
In molti hanno cercato di ripetere questa magia inventata 80 anni fa da Chantecler e custodita nel cuore della Maison caprese. La Campanella Chantecler è inimitabile e incarna una pagina dell’eccellenza italiana nel design. Delinea un valore simbolico che l’ha resa iconica nel mondo intero. Solo alcuni artigiani estremamente specializzati concorrono ancora oggi a crearla e a declinarne il mito nell’oro e nell’argento, negli smalti e nelle pietre preziose. Una filiera interamente italiana e lavorazioni sofisticate sono ciò che rende speciale questo manufatto, fulcro dell’immaginario unico e della passione di Chantecler.

Le Icone Chantecler

La celebrazione della Campanella Chantecler, in occasione dell’ottantesimo compleanno, passa anche attraverso alcune iconiche figure femminili famose a livello globale, che sono state amiche e clienti della Maison caprese.

Ognuna di loro è legata a una decade del Novecento, fino al debutto del terzo Millennio. Donne fuori dal comune, con caratteri, carisma e valenze diverse e speciali. Grandi protagoniste del mondo artistico e sociale, del cinema e del glamour. Personalità indimenticabili che hanno amato Chantecler, stringendo rapporti stretti e un flusso di ispirazioni con il fondatore Pietro Capuano e il suo continuatore Salvatore Aprea.

A ciascuna di esse è dedicata una Campanella limited edition di maggiore grandezza rispetto ai modelli consueti e dalla preziosità unica, ricalcando la loro committenza e lo stile inconfondibile che ne alimenta la leggenda.

Jacqueline Kennedy Onassis​

La prima icona non può che essere Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis, la mitica Jackie ‘O, semplice e sofisticata, t-shirt e sandalo, bandana e Capri- Pants corredati da occhialoni neri.
La Campanella che porta il suo nome è coperta da un pavé di brillanti marquise e bordata da baguette di onice nera. Le assomiglia nell’essenzialità che diventa linguaggio prezioso. Jackie ‘O arriva a Capri nei primi anni ’60, quando è la first lady americana ed è la moglie del leggendario John F. Kennedy. Trascorre una vacanza entrata nel mito, tra la villa di Sandrino D’Urso a Conca dei Marini in costiera e il veliero Blu in cui è ospite di Gianni e Marella Agnelli, insieme alla sorella Lee Radziwill. Continuerà a tornare a Capri, anche dopo il matrimonio con Aristotile Onassis avvenuto a Skorpios nell’ ottobre 1968. Il suo mito si interseca con Chantecler, meta fissa ed affettuosa del suo shopping caprese. In una lettera a Pietro Capuano, più volte ritratto in sua compagnia dai paparazzi isolani, scrive “Thank you, my fabulous Chantecler”, a sancire il significato e la continuità di questo lungo legame.

Mona Von Bismarck

Mona von Bismarck arriva a Capri negli anni ‘30, dominando la mondanità dell’isola dalla villa Il Fortino a Marina Grande. È una donna di proverbiale raffinatezza circondata da amici quali Noël Coward, i duchi di Windsor, Malaparte e Syrie Maugham. La sua vita è come un romanzo, dal cuore agrario dell’America e attraverso una serie di matrimoni prestigiosi e una sofisticazione vissuta come mistica, riuscì a diventare una delle più importanti personalità dell’alta società internazionale.
Grande cliente di Cristóbal Balenciaga, di cui fu una delle muse, è nota come mecenate di grandi artisti quali Dalì che la ritrasse in un celebre dipinto. Cecil Beaton la definì “L’idolo di cristallo dagli occhi di zaffiro”.  Sfere di cristalli trasparenti inframmezzati da chiodini di zaffiro blu, caratterizzano la campana dedicata a Mona.

Audrey Hepburn

Musa di Hubert de Givenchy, sul guest book di Chantecler il nome di Audrey Hepburn compare spesso. Negli anni ’50 e ’60, quando era sposata all’attore Mel Ferrer, si firma anche con il suo cognome. Nei ‘70s, quando viveva a Roma con il secondo marito italiano, sigla la sua presenza come Audrey Hepburn Dotti.
Audrey per tutti rimane quella figura dalla grazia e dalla raffinatezza fresca e moderna con un tocco romantico, resa iconica da film come Vacanze Romane, Sabrina e Insieme a Parigi.
Non possono essere che le perle a rappresentarla. Una texture di perle accompagnate dallo scintillare dei diamanti copre all-around la calotta d’oro bianco della sua Campanella. La delicata bellezza di Audrey si rispecchia nella luminosa opalescenza cosparsa di bagliori di questa Campanella bordata da baguette di diamanti.

Ingrid Bergman

Ingrid Bergman, diva approdata a Roma dalla Svezia passando per Hollywood, dove stabilisce una lunga carriera internazionale. Luminosa e riservata, era intima di Pietro Capuano, di cui frequentava le feste mascherate che si tenevano nella Villa Chantecler di Tragara.
A Capri approda negli anni ’50, in cui è sposata con il regista Roberto Rossellini, maestro del cinema neorealista. Due premi Oscar e varie nomination con il ruolo ambiguo della principessa Anastasia, reso con una recitazione eccezionale e ricca sfumature, assurge al ruolo di star incontrastata per decenni.
Per lei una Campanella di gusto ‘50s ispirata alla ceramica degli artisti nordici e tedeschi attivi nei laboratori di Vietri in quegli anni. I Faraglioni e l’iconico campanile della Piazzetta graffiti in nero sull’oro giallo, un cielo tempestato da smeraldi, zaffiri e tormaline Paraiba, intrecciano la solarità mediterranea con il carisma dei suoi occhi scandinavi.

Marta Marzotto

Marta Marzotto, la “Contessa Rossa” dai tanti amori e dalle mille sfumature caratteriali, coltivava una particolare passione per la Maison Chantecler e un’amicizia personale con la sua direttrice creativa Maria Elena Aprea.
Marta, eccesso e gioia di vivere, caftani variopinti e un’esistenza traboccante di passione, generosità e fantasia visionaria. Musa e mecenate di artisti, padrona di uno stile inconfondibile, resta un personaggio di ineguagliabile originalità e dalle mille ispirazioni.
La campana di Marta rievoca in maniera stilizzata il tema animalier dai caldi toni orientali che lei prediligeva. Alterna strisce di diamanti neri ad altre di topazi arancio. La raggiera si diparte da una goccia di rubino centrale che accresce il tono fiabesco e narrativo del gioiello.